Progetto locale: Visita del Villaggio di Eathabenthiwewa nel distretto di Gomarankadawla
Chi ama viaggiare con l’intento di conoscere e scoprire le diversità culturali e ambientali, di solito, si affaccia con occhi diversi al mondo, con l’intento di incontrare usanze e costumi locali e relazionarsi con i nativi per immergersi nella loro realtà. Il nostro animo sensibile ai temi della solidarietà e del Turismo responsabile, ci porta dunque a prevedere in ogni nostro viaggio una esperienza diretta a contatto con le popolazioni indigene, portando, se possibile, un contributo economico, che permetta lo sviluppo dell’economia locale e finanzi qualche utile progetto a miglioramento della vita della comunità.
Come in tutti i nostri viaggi solidali anche in Sri Lanka abbiamo visitato la comunità rurale di Eathabenthiwewa, nel distretto di Gomarankadawla e portato il nostro piccolo contributo, per un aiuto concreto, alle 30 famiglie della cooperativa di agricoltori di riso che vivono in questo luogo con grande dignità, nonostante la povertà tangibile.
L’agricoltura è la loro principale occupazione e fonte di sostentamento. In questi luoghi la mancanza di acqua potabile è un problema, in quanto non ci sono pozzi di acqua potabile nelle vicinanze del villaggio e dunque gli agricoltori devono fare chilometri per trovare una fonte di approvvigionamento idrico. Per le colture invece, utilizzavano, fino a poco tempo fa, un serbatoio di raccolta di acqua piovana, del tutto inadeguato. La vita che conducono qui è molto semplice e spartana. Spesso i contadini si vedono costretti a costruire delle postazioni di fortuna sugli alberi più alti, dove passano la notte a guardia delle risaie, per proteggere le coltivazioni dagli attacchi degli elefanti selvatici.
Negli ultimi tempi però, è arrivato l’aiuto dei militari. In seguito alla fine della rivoluzione dei ribelli Tamil, le cui organizzazioni nel nord del paese sono state disgregate e rese inoffensive, grazie alla dura repressione imposta dal Governo, oggi l’esercito si può dedicare allo sviluppo del paese, con la costruzione di infrastrutture quali: strade, reti fognarie, dighe per la creazione di bacini artificiali di raccolta di acque piovane e anche aiuti diretti alla popolazione. Proprio a Eathabenthiwewa i militari hanno costruito un pozzo di cemento molto profondo, dal quale sgorga acqua utile alle irrigazioni ma non potabile, per via della presenza di grandi quantità di sedimenti nocivi per la salute. Si sono prodigati anche nella costruzione di numerosi serbatoi di raccolta di acqua piovana intorno al villaggio. I contadini sperano di poter presto acquistare un filtro di depurazione, per poter utilizzare l’acqua del pozzo anche per dissetarsi. Il nostro piccolo contributo è l’inizio di questo bel progetto che ha come obiettivo il miglioramento della qualità della loro vita.
Al nostro arrivo al villaggio siamo stati accolti da una delegazione di militari e dal capo del villaggio, che ci hanno portato a vedere il pozzo e spiegato quali problemi si trovano ad affrontare quotidianamente i contadini.
Il resto del villaggio, composto da numerosi bambini di varie età, donne ed anziani ci aspettava per offrirci, con grande generosità, un ricco banchetto di cibo locale.
Le bimbe offrivano ad ognuno di noi delle foglie di Betel in segno di accoglienza, rispetto e buon auspicio e si inginocchiavano a toccarci i piedi. Questa è un’usanza locale al pari del loro saluto a mani giunte “Ayubowan” (ti auguro lunga vita).
Abbiamo condiviso con loro cibo semplice ma buonissimo e fatto qualche foto ricordo con tutte le famiglie, mentre i bimbi ci osservavano con grande attenzione ed interesse. Il capo del villaggio ci ha letto un discorso di ringraziamento e donato una lettera in segno di ricordo. Leggi la lettera di ringraziamento in lingua originale
Grazie all’aiuto della nostra preziosa Guida Sura, che intermediava per noi con i Militari e il Capo Villaggio, è stato entusiasmante proporre di continuare a promuovere la raccolta dei fondi mancanti per l’acquisto del filtro, attraverso il nostro sito e in previsione dei prossimi viaggi in questo meraviglioso ed accogliente paese. I loro occhi pieni di gratitudine e speranza ci hanno fatto sentire davvero parte di una stessa famiglia. Questa esperienza ci ha emozionato e riempito di gioia.
Racconto della nostra accompagnatrice Nadia